martedì 12 agosto 2008

Seconda settimana di campo

Eccoci pronti per partire per l’hike che in tre giorni ci farà percorrere 60 km di strade e sentieri. Si parte dal campo per scendere fino alla stazione delle autocorriere di Arco da cui prendiamo il pullman che ci porta fino al Lago di Toblino. Da qui si sale fino a Ranzo, dove giustamente ci fermiamo a pranzo. Poi si riparte sempre in salita fino a Moline e poi a Deggia, dove si sistemiamo nel prato della casa di caccia degli scout di Riva del Garda. Qui il nostro logista Roberto ci porta la cena (uno splendido riso freddo) e i viveri per i prossimi due giorni. La mattina si parte verso Molveno, passando per il lago di Nembia. Giunti in prossimità del lago scopriamo che esiste un servizio gratuito di navette che ci porterà fino all’ovovia che sale fino al rifugio Pradel….. ne approffittiamo. Da qui si sale fino al rifugio Croz dell’Altissimo dove ci fermiamo per pranzo. Poi di nuovo in salita fino al rifugio Selvata (punto più alto del nostro cammino) e poi giù fino alla malga di Andalo, dove incontriamo “il Paolo” (gestore del rifugio) e Denny (malgaro di una vicina malga). Ci sistemiamo per la notte mentre alcuni volenterosi esploratori aiutano Denny a pulire la stalla in cambio di ottimo formaggio. Il terzo giorno si scende nuovamente verso Molveno per poi andare al gelido Lago di Nembia (12°C) dove facciamo un bagnetto, mentre Karin e Lorenzo vanno in autostop a procacciare del cibo a San Lorenzo in Banale. Con una serie di fortunate coincidenze prendiamo tre autobus e scendiamo a Cengia dove ci rinfreschiamo nelle acque del Sarca. La giornata finisce con la dura salita che ci riporta al campo, una doccia tiepida e con l’insostituibile Roby che ci fa la cena risparmiandoci l’accensione del fuoco. La sera due chiacchiere e poi tutti stanchi in tenda a riposare.
Giovedì si gioca per guadagnarsi la cena, in un gioco di ruolo, le pattuglie si sfidano per recuperare gli alimenti e le attrezzature per la cena. La Pattuglia Mangusta rimane con un pugno di mosche in mano e dovrà mendicare per poter mettere qualcosa sotto i denti. Afnan, invece, per guadagnare punti cade sbattendo la testa sul cancello, e all’ospedale gliene danno ben tre sul cuoio capelluto.
Venerdì è ora di smontare, dopo le foto di rito, scendono le costruzioni e le tende. Si inizia a riordinare il campo portando in magazzino tutto il materiale che abbiamo portato da casa. La sera invitiamo a cena il Kon-Tiki di ritorno dal suo Hike, offrendogli Pasta al pomodoro, frittata di zucchine e frutta. La sera il fuoco di bivacco in comune salta a causa di un temporale, ma noi rimediamo faccendone uno di reparto nel refettorio bianco montato per il branco. Simpatiche le scenette dove ogni pattuglia doveva imitare i capi o un’altra pattuglia. Sabato è giorno di partenza, si riordinano le ultime cose e finalmente sfidiamo il Kon-Tiki a pallascout. Il risultato finale è di 8 a 5 (chiaramente per noi). La squadra diretta dal coach Lorenzo non ha dato scampo agli avversari, facendo comunque giocare tutti quanti gli esploratori. Gli sconfitti ci ricambiano il favore e ci invitano a pranzo offrendoci una prestigiosissima insalata di riso. E’ ora di partire, si consegnano le specialità ottenute al campo, un po’ di baci ed abbracci ed è già ora di pensare alle attività che ci attenderanno il prossimo anno scout.

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