lunedì 28 aprile 2008

San Giorgio di Sezione

Il 25 aprile tutta la Sezione si è data appuntamento presso il parcheggio di Via Marco Polo per partire in pullman alla volta di Arco. Dopo la salita per Laghel, tutti schierati al cerchio del fuoco di bivacco per l'alzabandiera e per l'inizio ufficiale del San Giorgio 2008.
Il motto del campo è stato: "Ognuno di noi può essere San Giorgio".
Durante i tre giorni di campo ad ognuno di noi sono stati forniti 4 fili di lana, ognuno per un valore rappresentato da San Giorgio: l'aiuto al prossimo, il coraggio, il rispetto e la salute fisica.

Tornando a cose strettamente di competenza del reparto ..... siamo partiti in 18, arrivati nel nostro campo abbiamo montato le nuove tende di pattuglia (igloo da 5-6 persone) e inaugurato Villa Fiorita, la tenda capi (casetta degli anni 60 regalata da un'amica di sezione). Finito il montaggio sono arrivati i lupetti per il Link Bage, che ci hanno aiutato a finire la costruzione del refettorio e della cucina scavolini. Ania ci ha aggiustato il guidone di reparto a cui si era staccata una fettuccia. Salame di cioccolata ed era già ora di cucinare. La sera mini fuoco di bivacco di gruppo e festino per i compleanni di Eva e Federico.

Il giorno dopo: sveglia, ginnastica, colazione, alzabandiera e consegna dei tizzoni a Matteo, l'Akela del 2° Branco. Di seguito attività di branca, abbiamo realizzato un percorso heberth, lungo il quale il pomeriggio abbiamo gareggiato. Per la cronaca abbiamo vinto sia nella classifica maschile (Manuel primo e Alex terzo), che nella classifica femminile (Eva prima, Letizia seconda, Angelica terza). La sera fuoco di bivacco in cui ogni unità ha rappresentato la leggenda di San Giorgio ambientata in un'epoca diversa). Domenica ci hanno raggiunto Stella e Manuele e dopo l'alzabandiera ci sono stati dei giochi per ragazzi e genitori. Smontaggio del campo, cerimonia di chiusura e tutti a casa con i genitori.

lunedì 7 aprile 2008

RAID CROSS

Domenica 6 aprile i ragazzi del reparto Catinaccio di Bolzano hanno potuto vivere l’esperienza di trovarsi coinvolti in un conflitto su un territorio occupato e di dover affrontare le difficoltà che la guerra comporta. L’attività è stata gestita dal Gruppo Pionieri della Croce Rossa Italiana di Bolzano, che nel corso della giornata ha ricreato le situazioni drammaticamente tipiche di un conflitto armato: la presa in ostaggio, il trasporto e la consegna di aiuti umanitari, il soccorso di feriti, la difficoltà di movimento sul territorio occupato per colpa di tragitti sfavorevoli, campi minati, checkpoints e la presenza di cecchini, l’uso delle armi. Gli esploratori si sono così avvicinati alle dinamiche del conflitto e in particolar modo al Diritto Umanitario Internazionale che è l'insieme delle norme di diritto internazionale che riguarda la protezione delle vittime di guerra o vittime dei conflitti armati, ma che comprende anche i doveri comportamentali dei combattenti in un conflitto e dei mezzi e metodi di guerra. I ragazzi si sono infatti ritrovati a dover ricoprire il ruolo sia da civili che da militari e hanno inoltre cooperato, come operatori internazionali della Croce Rossa, a risolvere alcune questioni di carattere umanitario direttamente causate dal conflitto armato nel quale sono stati collocati.

Dopo una mattinata di gioco e riflessioni ci siamo gustati una grigliata preparata da alcuni volontari della Croce Rossa, e dopo un breve debreefing ci siamo lanciati in una partitona di pallascout prima di tornare a casa. Con noi era presente anche Lorenzo, un esploratore del KonTiki.


Qui di seguito una breve spiegazione del gioco di ruolo tratto dal sito ufficiale



RAID CROSS utilizza il Diritto Internazionale Umanitario (D.I.U.) come uno strumento per incoraggiare riflessioni più profonde sul comportamento umano. Si concentra sulla protezione della vita e della dignità umana in tempo di guerra e, più in generale, in tutte le situazioni quotidiane.
Il rispetto per il D.I.U. può aiutare a contenere l'escalation di violenza, come pure la distruzione e la sofferenza causata dal conflitto armato. Può quindi promuovere il ritorno al significato pacifico della risoluzione dei conflitti, che previene inutili sofferenze e preserva la dignità umana.
Gli adolescenti sono circondati dalla violenza, che normalmente vedono in ambito politico o storico (attraverso i media, l'insegnamento, la letteratura) o in quello del divertimento (video-games, film). L'obiettivo di RAID CROSS è di rendere gli adolescenti consapevoli della realtà del conflitto armato e delle azioni umanitarie, dando loro gli strumenti per interpretare gli eventi, le notizie e la violenza in generale.
RAID CROSS si sviluppa attraverso una seria di postazioni, o stazioni, ideate per incrementare l'apprendimento degli aspetti umanitari riguardanti le situazioni di conflitto. RAID CROSS aiuta a creare una coscienza da “cittadini del mondo”, fornisce informazioni sui diritti umani ed enfatizza l'importanza delle regole nella vita quotidiana.
Gli Stati aderenti alle Convenzioni di Ginevra hanno il dovere di diffondere la conoscenza del Diritto Internazionale Umanitario il più efficacemente possibile ed a tutti i livelli, inclusa la sfera della società civile e dei giovani. Il Diritto Internazionale Umanitario è costituito da un insieme di regole che mirano ad alleviare le sofferenze delle vittime dei conflitti armati e infondere un po' di umanità nei combattimenti, prevenendo il più possibile le perdite ed i danni civili. Il Diritto Internazionale Umanitario può quindi essere considerato come un’indispensabile parte delle conoscenze e abilità che formano il nocciolo universale dell'educazione di base.
Nel corso dell'attività, i partecipanti interpretano successivamente il ruolo di prigionieri, civili, soldati e operatori umanitari, che li portano a scoprire, da diversi punti di vista, quali sono le reali difficoltà di vivere in situazioni di conflitto e anche quali regole governano queste situazioni estreme.


Ecco un pò di foto della giornata. Altre fatte dagli amici della CRI le trovate qui